CONVEGNO UNIVERSITA’ UNITRE, NAPOLI – 14 DICEMBRE 2017
– “DIETA BIO-SOFICA – ARMA DI RESURREZIONE DI MASSA” –
Con Giovanni Moscarella
1) Patologie e obesità derivano più da erosione cellulare non compensata da adeguata rigenerazione, a causa di scarso e incompleto apporto nutritivo mattutino, piuttosto che da predisposizione genetica, germi, tossine o che da eccessi alimentari.
L’anabolismo, ovvero la ricostruzione delle cellule a fine vita e delle sostanze attive, è maggiore nella prima parte del giorno e ha il suo picco di attività con la massima presenza di luce solare, così come sancito dagli studi sul metabolismo relativi agli orologi biologici e ai ritmi circadiani.
Pertanto una carenza di nutrienti mattutina fa sì che parte delle cellule morte e delle sostanze funzionali non possano essere rigenerate, con consequenziale riduzione dell’efficacia organica, della forza del sistema immunitario e con adattamento alla formazione di riserva di grasso sia per fattori biochimici, sia per la riduzione del consumo calorico che consegue a tale condizione di deficit.
La ricerca di una nutrizione ottimale nasce dal confronto tra l’interessato e il nutrizionista, oltre che da misurazioni della composizione corporea con strumento validato clinicamente come il Soft Tissue Analyzer – B.I.A., quale quello in dotazione allo Studio di Dieta Bio-Sofica, in una sorta di sperimentazione del tutto individuale che parta però da principii biochimico-fisiologici solidi e sacrosanti.
2) Il trittico risolutivo per la massima espressione delle capacità individuali e per la massima resistenza efficace all’ambiente ostile è dato da nutrizione, emozioni e attività fisica.
E’ ben chiaro che uno stato d’animo negativo induce a nutrirsi male, ma è altrettanto vero e determinante che una ipernutrizione mattutina migliori lo stato emotivo grazie a glucosio e proteine.
Il glucosio Infatti è l’unica fonte di energia per il sistema nervoso, mentre un’adeguata disponibilità di proteine permette di non avere deficit nella formazione dei neurotrasmettitori, i quali in gran parte sono derivati proteici. In più, un apporto cospicuo di nutrienti essenziali nella prima parte del giorno, oltre a rigenerare tutti i tessuti funzionali in modo totale, compresi gli organi interni, conferisce una maggiore energia che invoglia e spinge a una spontanea e stimolante attività fisica, la quale a sua volta, migliorando l’umore e la stima nelle proprie potenzialità psicofisiche, attraverso la produzione di endorfine rafforza il sistema immunitario e va ad agire come ulteriore elemento che favorisce una biochimica orientata verso la longevità e una lucida presenza verso se stessi.
3) Va sottolineato come sia necessario assolutamente rivalutare gli studi di biochimica nutrizionale degli anni 50-70, i quali hanno dimostrato come la giusta quota di carboidrati sia fondamentale per bruciare in modo efficace i grassi e per risparmiare le proteine nel processo di produzione di energia, facendo sì che queste ultime invece vadano a svolgere il loro ruolo principale di ricostruzione di ciò che muore nel nostro organismo.
In più è fondamentale rendersi conto di quali siano le fonti migliori proteine tra gli alimenti. Pertanto bisogna riconoscere una volta e per tutte la netta superiorità del valore biologico proteico da parte delle uova in primis e del latte e dei suoi derivati in seconda battuta. I derivati della pesca e le carni sono invece proteine senz’altro meno nobili e meno efficaci nella rigenerazione delle parti morte e consunte del nostro corpo.
4)Altra conoscenza fondamentale da acquisire è quella relativa agli studi di psicologia sociale degli anni 50-70, i quali hanno hanno dimostrato come i fattori mentali siano determinanti sullo stato organico e funzionale. E’ stato provato come soggetti a basso livello energetico, e cioè scarsamente nutriti nella prima parte del giorno e fortemente stressati da ritmi sociali innaturali, nonché da ansia indotta da martellamenti mass- mediatici, siano più manipolabili mentalmente, in quanto una informazione viene dall’essere umano assorbita del tutto gratuitamente, mentre in un secondo momento dovrebbe subentrare la capacità di discriminazione e quindi di valutazione della reale essenza dell’informazione stessa. Questo secondo passaggio richiede energia; pertanto chi non è in una condizione ideale dal punto di vista psicofisico verrà irrimediabilmente condizionato da un sistema che fa di questa strategia un’arma economica a danno del reale benessere dell’individuo.
5) Sono emerse negli ultimi vent’anni due fondamentali branche della Scienza purtroppo ancora trascurate dalla Medicina cosiddetta ufficiale, pur essendo ormai concretamente attendibili attraverso studi consacrati e dimostrazioni inconfutabili. Esse sono la Psiconeuroendocrinoimmunologia e la Epigenetica.
La PNEI evidenzia come psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario siano in realtà un’unica entità le cui componenti si influenzano reciprocamente. Scoperte straordinarie sono state fatte per esempio a livello dei linfociti, le cellule che producono gli anticorpi. Queste addirittura sono in grado di produrre TSH, che è un ormone che si pensava venisse prodotto soltanto dall’ipofisi per andare a regolare le funzioni della tiroide, dalla quale dipende il metabolismo geerale, nonché producono pure neurotrasmettitori, e quindi sono in grado di influenzare risposte del sistema nervoso a partire da stimoli sul sistema immunitario. Quest’ultimi fattori divengono determinanti se vogliamo considerare quanto sia inopportuna una iper-vaccinazione, proprio per i rischi di risposte anomale a livello metabolico e nervoso, quale quella imposta dal Ministero della Salute in Italia, tra l’altro in contesti storici privi di epidemie.
L’epigenetica, invece, apre scenari straordinari su quella che si considerava una scienza ormai conosciuta, ma che poi non ha dato I risvolti che si potevano attendere, ovvero la genetica classica. Si pensava infatti che il codice genetico determinasse in modo rigido le caratteristiche e le capacità di un individuo, e soprattutto che i caratteri acquisiti da un individuo non potessero essere trasmessi alla prole tramite le cellule riproduttive. È stato visto invece che le capacità acquisite dai genitori possono addirittura essere trasmesse ai loro figli sia in positivo che in negativo. Ciò significa che se un individuo durante la propria esistenza migliora il proprio stile di vita e la propria conoscenza di sé e la cultura relativa all’ambiente che lo circonda, può trasmettere tali acquisizioni geneticamente ai propri figli, i quali nascerebbero già con un patrimonio di esperienza positiva su cui ulteriormente potersi sviluppare. Ovviamente vissuti negativi e stili di vita disastrati non potranno che produrre figli che nascono con deficit e difficoltà che poi potrebbero acuirsi ulteriormente nel corso dell’esistenza. Ecco perché, ritornando ai vaccini, la prima e fenomenale vaccinazione che si può fare a un proprio figlio è acquisire durante la propria esistenza conoscenze concrete e atteggiamenti e comportamenti che possano facilitare l’espressione di tutte le proprie reali potenzialità, in modo da poterle poi trasferire alla propria discendenza.
In poche parole Epigenetica significa che la cultura può modificare l’espressione genetica.
Detto tutto ciò, il messaggio vuole essere di stimolo per cominciare ad approfondire finalmente in maniera ampia e interdisciplinare tutte quelle conoscenze per il momento colpevolmente snobbate e che, non correlate tra loro, non fanno altro che orientare sempre di più verso la scissione tra il razionale e l’intelligenza cellulare, in un conflitto che relega la persona alla mercé di un mercato politico sanitario, ma che soprattutto tolgono dignità individuale e il vero senso dell’esistenza, il quale non può essere altro che quello di arrivare fino agli ultimi giorni della propria lunga vita nelle condizioni da poter trasferire ancora le proprie esperienze ai più giovani e a non essere per essi un peso, e con l’esaltazione di una autosufficienza senza fine.