Inseguire un peso, cosiddetto ideale, può essere motivo di sacrifici e squilibri, alimentari e non, che innescano una spirale di adattamenti negativi senza uscita
Il DNA programma anche la quantità di massa magra potenziale individuale. È veramente incredibile come la massa magra di certi individui possa aumentare, se l’apporto nutritivo è adeguato, a prescindere che si svolga attività fisica o meno.
Va sottolineato che la massa magra di cui si è in deficit (a causa della nutrizione incompleta precedente) viene recuperata maggiormente nei primi 2-3 mesi dal passaggio da una nutrizione deficitaria a una congrua. È per questo motivo che il peso, già di scarsa importanza in genere, riveste ancor meno valore nei primi tempi.
Ci sono individui che, dopo un mese dall’inizio di un corretto programma nutrizionale, pesano addirittura di più, ma riferiscono di indossare più comodamente gli abiti, di sentirsi più energici e di vedersi “modellati” e la cui analisi bio-impedenziometrica evidenzia come abbiano avuto un aumento di massa magra superiore alla quantità di grasso perso.
Chi dà troppa importanza al peso, a cospetto di queste positive trasformazioni fisiche, generate dall’eu-nutrizione, che non fanno spostare l’ago della bilancia nella direzione o nell’entità sperate, tende ad avvilirsi e a cercare soluzioni nella restrizione esasperata o si lascia andare alla deriva. Se questi soggetti avessero pazienza, conoscenza e consapevolezza, invece, potrebbero notare, col tempo, anche riduzioni di peso consistenti dal momento in cui, stabilizzatasi la massa magra sui livelli di costituzione, la riduzione del peso della massa grassa verrebbe del tutto evidenziata dalla bilancia.
L’analisi di composizione corporea: il bio-impedenziometro “vede” ciò che è negato all’ottusa bilancia
Si consideri che, oltre alla muscolatura, vi sono componenti della massa magra “invisibili”, come il tono degli organi interni e la densità delle ossa, che possono, e devono, sanamente aumentare, contribuendo al peso corporeo.
Esistono vari gradi positivi di forma fisica che non sono definibili assolutamente dal peso, ma che sono individuabili solo mediante la percentuale di grasso corporeo, e che vanno dalla norma fino a una condizione da atleta di alto livello. Tra gli atleti professionisti, ad esempio, si ritrovano condizioni eccezionali anche fino al 5-6% di grasso corporeo per i maschi e fino al 10-12% di grasso corporeo per le femmine. L’unico fattore che garantisce una certa facilità nel mantenere una buona condizione raggiunta è, come abbiamo visto, evitare la riduzione della massa magra, favorendone bensì l’incremento.
Un parametro assurdo, ma tuttora incredibilmente ritenuto scientificamente valido, anche a livello universitario, è il BMI (indice di massa corporea) che si ottiene dividendo il peso, in chili, per l’altezza al quadrato, in metri. Pure in questo caso non viene presa in esame la costituzione fisica individuale, d’altronde variabile nello stesso individuo, cioè l’ossatura e la muscolatura, nonché gli organi interni (che possono pesare di più o di meno individualmente e a seconda del modo di mangiare); con questo metodo un culturista o un magro massiccio possono risultare obesi, mentre una persona esile o con erosione delle masse cellulari può essere considerata in perfetta condizione.
Riflessioni importanti sul peso possono riguardare le trasformazioni fisiche a cui si va incontro con gli anni: ad esempio, una donna di 1 metro e 62 di altezza che a 20 anni poteva essere in forma a 57 chili, a 40 anni può ritrovare la stessa “forma” corporea a 65 chili.
Del resto, anche nel linguaggio comune si parla proprio di forma fisica, cioè dell’armonia tra le parti del corpo, che non è data dal peso; esseremagri significa avere poco grasso e molta massa magra, e non significa affatto pesare poco.
Si è riscontrato che certi individui appaiono visibilmente più magri, pur essendo aumentato il peso e pur non essendo diminuito il grasso; questo significa che già il solo miglioramento della massa muscolare e dello stato della pelle favorisce l’armonia tra le parti del corpo e, quindi, la forma. L’effetto positivo è, ovviamente, ancora più palese se, a un aumento di massa magra, corrisponde anche una diminuzione di grasso. Si può dire che un individuo dovrebbe essere addirittura contento di veder migliorare la propria forma fisica senza avere una particolare riduzione del peso: significherebbe che ha maggiore densità ossea, che muscoli e organi interni sono più tonici e, dunque, più funzionali, e che brucia mediamente più calorie sotto forma di grassi.
Certamente la salute estetica e organica non possono essere rappresentate da un numero che, per quanto riferito a una tabella standard, messa a punto da “cosiddetti esperti”, non ha nessun valore se non si interpreta il caso individuale nella sua globalità.
Presso lo STUDIO DI DIETA BIO-SOFICA è disponibile
il Soft Tissue Analyzer – BIA, bioimpedenziometro validato clinicamente e in dotazione solo ad alcuni policlinici.
Esso rileva le quantità di massa grassa, massa magra attiva e distribuzione dei liquidi, differenziando la quota di liquidi intracellulari da quella dei liquidi extracellulari (ritenzione idrica).